giovedì 17 dicembre 2009

Aiuto! Mi hanno rubato il dominio !!!

Accade spesso che, volendo registrare un “nome a dominio” o “dominio” (es.: “rossi.it”, “rossi.com” o altro) corrispondente al proprio nome, ditta, ragione o denominazione sociale, o, ancor più ovviamente, il proprio marchio regolarmente depositato e registrato (™) si riscontri, con estremo disappunto e rabbia, come tale “dominio” sia stato già registrato da “soggetti terzi”.

Succede altrettanto diffusamente che, i “soggetti terzi” nulla abbiano da spartire o pretendere su tale “dominio” ma, anzi, il vero ed esclusivo motivo di tale registrazione sia quello di creare un danno (pensiamo allo sgarbo di qualche concorrente), o di rapire e tenere in ostaggio il “dominio” d’altri per poter pretendere, successivamente, un cospicuo riscatto.

Cosa fare, quindi, quando il “dominio” desiderato o, meglio, preteso giuridicamente in forza di un marchio registrato non è più disponibile?

Le soluzioni percorribili sono differenti:

1) registro un “dominio” leggermente diverso e facilmente collegabile con la mia identità (es: “dittarossi.it”, “rossisrl.it”, “rossispa.it” e altro);

2) registro un “dominio” con un suffisso diverso da quello del Paese di principale interesse (es.: “rossi.com”, “rossi.eu”, rossi.ws” o altro);

3) decido di “vendere cara la pelle” ed avvio una procedura di riassegnazione del “dominio” dal “soggetto terzo” a me, in quanto dimostro che la titolarità del medesimo è di mia spettanza.

Quale percorso giuridico bisogna seguire per ottenere la riassegnazione di un “dominio”?

Le soluzioni, anche in questo caso, sono diverse:

1) avvio un procedimento ordinario; come se invece di un “dominio” mi avessero rubato il portafoglio o l’auto (soluzione sconsigliata in quanto inadatta per i tempi e per le complessità tecniche dell’argomento);

2) mi avvalgo delle regole previste, nello specifico, dalle norme emanate dagli Istituti allo scopo creati (Naming Autority), ovvero, dagli organismi incaricati di dirimere le controversie emergenti dalla disputa di “domini” collegati a singoli suffissi (es: per l’Italia il “.it”).

Lo scrivente ha perseguito con successo la seconda strada, ottenendo la riassegnazione di un “dominio.it” ad una multinazionale francese i cui tentativi di convincere con le buone il soggetto terzo a farsi restituire il “dominio” di propria spettanza, erano miseramente naufragati nonostante le somme proposte ma non accettate.

Ottenuta la vittoria per la riassegnazione del dominio”, si è poi passati alle vie giudiziarie ordinarie per ottenere il risarcimento del danno subito; ciò, però, solo dopo aver dimostrato e riconosciuto la propria legittimazione alla riassegnazione del “dominio” secondo le “regole di Internet”.

La morale, quindi, è che i professionisti, le società e gli imprenditori, in genere, si preoccupino quanto prima di registrare il “dominio” più adatto, per tutelare e rafforzare la presenza in rete che, sempre più, rappresenterà il principale “biglietto da visita” per comunicare le caratteristiche, potenzialità e competenze, della propria impresa o attività e degli uomini che in essa operano.

Udine, 14 ottobre 2009

Dr. Stefano Rossini

www.studiorossini.com

Commercialisti e siti Internet

Il professionista (Dottore Commercialista, Revisore Contabile, Ragioniere, Avvocato, Architetto, Ingegnere, Geometra, Medico, etc.) è diventato sempre più, volente o nolente, fruitore di ICT - Information & Communication Technology.

L'economia digitale ha trasformato profondamente anche il modo di lavorare dei consulenti, i quali fanno un utilizzo sempre più massicco di strumenti telematici (computer, notebook, netbook. videofonini, etc.) e comunicano con i loro clienti e colleghi attraverso i canali figli di tali nuove tecnologie (e-mail, sms, videochat, proiezioni multimediali, corsi on-line, etc.).
Il sito Internet che rappresenta l'attività dello Studio Professionale è rimasto, invece, fermo ad una semplice pagina web che risulta molto spesso "in costruzione" mentre, d'altra parte, la stessa e-mail di riferimento è costituita di un indirizzo generico (es. mario.rossi@gmail.com ...hotmail.com ...yahoo.com) che, di per sé, fornisce la prova inconfutabile che il professionista stesso non possiede un proprio "nome a dominio" (es.: www.studiorossi.com o .it) e, conseguentemente, un proprio sito web ufficiale, dove fornire indicazioni ed informazioni sulla specifica attività professionale svolta.
La domanda, quindi, sorge spontanea: perchè molti professionisti non possiedono un sito Internet?
La risposta è da ricercare, a mio avviso, da una parte nella scarsa conoscenza informatica da parte del professionista di cosa sia e come si realizzi un sito Internet e, dall'altra parte, la difficoltà di realizzare e gestire in maniera autonoma l'attività d'aggiornamento e d'informazione da rappresentare periodicamente sul sito web medesimo.
La mia avventura al riguardo, in qualità di Dottore Commercialsita, è stata drammatica e, dopo aver passato tutte le esperienze più negative in relazione alla realizzazione del mio sito di Studio, mi sono reso conto che l'unica via da percorrere era quella di rendermi autonomo ed acquisire le esperienze informatiche necessarie per diventare "Webmaster " di me stesso.
E' con questa filosofia che, comprendendo le difficoltà di tutti gli altri miei colleghi e professionisti in genere, ho deciso di mettere a disposizione l'esperienza maturata, fornendo il mio supporto professionale a coloro, e sono tanti, che non sono ancora stati in grado di realizzare il proprio sito Internet di Studio.
La necessità di un apporto professionale nella creazione di un sito Internet, è confermata anche dal fatto che molti dei siti web pubblicati non sono conformi alle disposizioni legislative obbligatorie, rendendo di fatto sanzionabile da parte degli organi preposti (Fisco, Ordini Professionali, etc.) i titolari dei siti web medesimi.
Al riguardo faccio presente, ad esempio, che le norme sull'IVA prevedono (dal 2002!) l'indicazione obbligatoria della Partita IVA sulla Home Page o Pagina Iniziale del proprio sito Internet.
Meditate, professionisti, meditate...
Udine, 11 ottobre 2009
Dr. Stefano Rossini
www.studiorossini.com